Flavio Giurato rientra in studio e si racconta in questa intervista per Noisey Italia, ripercorrendo anni di cambiamenti, mutazioni, migrazioni… e noi ve ne consigliamo vivamente la lettura.
“Flavio Giurato è un nome particolare nel mondo della canzone italiana: per molti è sconosciuto, per molti è un guru, per altri è un personaggio curioso, quasi un alieno. Lui, nella sua carriera, ha sempre cercato, forse inconsciamente, di far perdere le tracce, di depistare, di andare oltre se stesso pensando all’unica cosa che avesse veramente senso e che viene prima di tutto il resto: la sua musica. Musica dalla quale emerge anche la sua grande umanità, come testimonia il suo ultimo lavoro in studio, Le promesse del mondo, un disco sul dramma della migrazione.
Vedo questa umanità in primis nei suoi gesti e nei suoi occhi, quando lo vado a trovare nella sua casa di Roma. Nello studio dove compone una cagnetta riposa sulla poltrona, e per non disturbarla andiamo in cucina. Mi offre un caffè; lui non ne beve da secoli, ma questa mattina vuole fare uno strappo alla regola, cosa che in un certo senso mi onora. Mentre rompiamo il ghiaccio chiacchierando del più e del meno lui sembra sprizzare energia da tutti i pori, e al momento di bere il caffè (il quale a prima vista sembrava di alta qualità) scopriamo che… è una schifezza. Scoppiamo a ridere, e in quella risata c’è l’umiltà di un vero maestro che ha passato tutte le ere, tutti i costumi, tutte le fasi della musica italiana senza farsi schiacciare da nessun meccanismo perché sa che nulla vale quanto la libertà.”
Qui: https://noisey.vice.com/it/article/439npb/italian-folgorati-flavio-giurato