A 8 anni di distanza dall’ultimo album i Mariposa tornano con un nuovo disco e un nuovo tour mettendo fine alla loro eclissi inconsapevole e tornando ad occupare una porzione del cielo musicale italiano.
Il disco che poteva rimanere sepolto nelle memorie digitali in attesa di un’imprevedibile smagnetizzazione e si intitola “Liscio Gelli”, uscito per Santeria (un ritorno per la band, dopo il secondo album Domino Dorelli, del 2002) e della consueta etichetta di casa, Trovarobato.
Come da programma il titolo è composto da due parole, come tutti i dischi dei Mariposa ad eccezione dell’omonimo del 2009, e le due parole LISCIO e GELLI danno le coordinate per orientarsi (e perdersi) al suo interno.
Il disco intraprende con elegante ritardo il tentativo, che recentemente è stato anche di altri progetti musicali italiani, di appropriarsi dei modi e dei tempi del Ballo Liscio per miscelarli con istanze musicali e tradizioni che nulla hanno a che fare con la terra di Romagna Mia.
Dentro Liscio Gelli si possono trovare i Mariposa alle prese con Valzer, Galop, Tango e ritmi latino americani, ma sono questi stessi ritmi ad essere alle prese con le cifre psichedeliche e i trattamenti propri della musica componibile (il genere musicale immaginato dai Mariposa nel loro album del 2005 “Pròffiti Now! Prima Conferenza Sulla Musica Componibile”)
Liscio Gelli è quindi un complotto artistico, un titolo programmatico che programmaticamente non mantiene quello che promette, che prende il ballo liscio e lo tradisce, ma è con il tradimento che lo rende vivo. “E vedo l’ombra che proietto e che non sai vedere tu”, si canta in Aurelio, una delle tracce del disco. Abbiamo a che fare con delle copie, delle riproduzioni.
Persino i Mariposa potrebbero non essere più i Mariposa e diventare l’orchestra Liscio Gelli, senza che questo cambi l’equazione musicale.
Liscio Gelli è un continente alla deriva, una zolla di terra che si stacca. Sopra la zolla c’è una festa, dove si cede persino al parossismo. Sopra la zolla ci sono strane cerimonie religiose (Misericordia, Let’s Go Party), sopra la zolla c’è la donna che porta al colpevole (Licio, cherchez la femme), sopra la zolla ci sono Nando e Aurelio, sopra la zolla c’è chi chiede pieni poteri (Il Lupo). La terra ferma è sempre più lontana e si attende l’alba abbandonati ad un canto sinistro e spensierato: “Pura Vida, Dittatura!”
Dopo la data zero al Vibra di Modena, ecco le prime date del tour, organizzato nell’ambito di Suner, in collaborazione con Associazione Arci Emilia-Romagna.
28/02 Forlimpopoli (FC) – Teatro Verdi
05/03 Milano – Serraglio
06/03 Reggio Emilia – Fuori Orario
07/03 Torino – Magazzino sul Po
19/03 Roma – Monk
21/03 Bologna – Mercato Sonato
17/04 Carpi (MO) – Kalinka
Non sarà un semplice concerto, ma un radiodramma dal vivo scritto, diretto e performato con Francesco Locane.