Alek Hidell torna a quasi un anno di distanza da “Ravot”, l’album d’esordio datato 2021. “Ravot” è un album di musica elettronica che si pone l’ambizioso compito di raccontare una vicenda, realmente accaduta ma al limite dell’incredibile: la storia di un siluro vagante che colpisce una spiaggia del sud della Sardegna, uccidendo dei bambini che si trovavano lì per caso e portando l’unico bambino superstite alla pazzia.
Il racconto di “Ravot” è un racconto fatto di musica e di immagini, la storia pur essendo sostanziale alla composizione, rimane quindi una suggestione, indefinita come i confini di un sogno. “R” è un lavoro di approfondimento sullo stesso materiale e nasce come sonorizzazione di alcuni filmati girati durante la preparazione di “Ravot” per il quale erano state accumulate 30 ore di materiale video di cui R rappresenta un condensato.
In questo caso non siamo di fronte a una composizione ma a un’improvvisazione con largo ricorso a bordoni e droni. Dalla musica a programma passiamo alla istantanea, al momentum, al collegamento inconscio. Nella vicenda di “Ravot”, infatti, questo nuovo lavoro di Alek Hidell prende posto nel flusso di coscienza del protagonista del disco tradotto in voci, bisbiglii, musica e immagini. “R” è forse il suono della pazzia, del distacco della realtà, dell’incredulità di fronte a un accadimento improbabile, quanto funesto e del destino cieco proprio della condizione umana.